Venerdì’ 19 febbraio 2021.
Questa mattina ho appreso delle dichiarazioni del “Professor Massimo Galli”, infettivologo e primario dell’Ospedale Sacco di Milano (si, lui, quello che mi dicono aver dichiarato tempo fa di non voler mai più mettere piede in tv e che appena annunciato ci ha piazzato le tende!) che ieri denunciava -pubblicamente e ufficialmente- la preoccupazione in merito alla realtà del reparto da lui guidato con le segueunti parole: “io ho il reparto invaso da nuove varianti e questo a breve potrebbe portarci problemi ancora più seri. Non ho ancora dati precisi, ma possiamo ipotizzare si tratti della variante inglese. Per ora non abbiamo evidenza di altri ceppi.”
Volendo dare per scontato che costui abbia decente dimestichezza con la lingua italiana e che non soffra di grave disturbo da personalità multipla, dalle parole che ha usato, il reparto da lui guidato sarebbe stato quindi sull’orlo del collasso… essendo invaso… Bè, la direzione dell’ospedale è dovuta intervenire con un comunicato ufficiale atto a smentire completamente l’esimio Proff, (wow… punto per la speranza!) puntualizzando che lo stato della situazione presente in reparto è tutt’altro che allarmante.
…E il mio stato di salda concentrazione vacilla.
Ora, ok andare avanti per la propria strada, cercando di non farsi intralciare il percorso da nulla e nessuno, soprattutto quando “l’intoppo” si rivela enormemente al di sopra della nostro capacità d’azione, ma Santo Cielo… basta volgere lievemente lo sguardo fuori rotta e la visione periferica rivela una realtà a dir poco assurda. Folle e paradossale.
Paradiso e inferno sono precisamente qui basta capire dove guardare e aprire la vista. Già… sono un’ottimista!
Viviamo ormai all’interno di una grande, ufficiale finzione dove la realtà concreta delle cose è talmente manipolata in ogni suo aspetto da aver perso quasi del tutto il suo senso primario. E anche il nostro ruolo in questo enorme circo degli orrori, non è che di spettatori paganti… si, perché noi paghiamo: assistiamo seduti, godiamo dell’orrore di cui non sono più certa neanche ci si renda conto, e ogni tanto -ma senza forza- avvertiamo quel piccolo fastidio, il nostro stato di torpore è spiacevolmente interrotto da un pizzico: “cavoli questo panchetto è rotto! Ho una scheggia che mi punge una chiappa! …Certo che cavolo però, ti ho pagato 40 euro di biglietto e mi assegni un panchetto che rischia di perforarmi il culo! Ora, appena esco da qui e mi riaggancio a un wifi, metto un bel post su Facebook! …Intanto menomate che ho indossato i jeans se no favevo la fine di quella sfigata la con la gonna! Poveraccia… guarda come gli sanguina la chiappa… Però da una parte fa ridere… vabbè, non è carino... – TU! LAGGIU SUL PANCHETTO SBILENCO! STAI ATTENTO, A COSA PENSI? C’E’ UNO SPETTACOLO QUI E TU HAI PAGATO PER VEDERLO! TI STAI DISTRAENDO? CERTO! BUON ESEMPIO CHE SEI PER TUTTI I PADRI DI FAMIGLIA CHE CON I 40 EURO CHE TU HAI PAGATO PER ESSERE QUI NEANCHE A SEGUIRE, DEVONO SFAMARCI UNA FAMIGLIA E MAGARI PAGARCI ANCHE LE CURE MEDICHE! SEI – Ma no… un attimo, il mio panchetto è rotto e una scheggia… IL TUO PANCHETTO? DAVVERO STAI PARLANDO DEL TUO PANCHETTO QUANDO HAI LA FORTUNA DI ESSERE QUI QUANDO IL MONDO FA LA FINE CHE STA FACENDO? IL TUO PANCHETTO? DAVVERO OSI PARLARE DEL TUO PANCHETTO? …Ma Signore, è rotto… guardi quella ragazza, poverina, sanguina… BASTA COSI’, SEI DISGUSTOSO, USARE UNA POVERA RAGAZZA PER GIUSTIFICARE IL TUO COMPORTAMENTO INACETTABILE! SEI UN COMPLITTISTA! UN NO-VAX! UN FASCITA! UN NO-MASCK, UN’ORRIDA, INFIMA PUSTOLA CHE SI NUTRE DEL MALE DEL MONDO! FUORI DI QUI! –…Ma non siamo neanche a fine primo tempo… – ORA! VIA! FUORI!”
Nel mio film questa scena si conclude con lo sfigato spettatore scortato fuori dal tetro tendone da una squadra decisamente sovradimensionata di forze armate e con un’ulteriore bastonata alla sua autostima e “compattezza” emotiva.
In Psicologia una sfaccettatura interessante del fenomeno che questa mattina mi infervora le dita, è definito Gas Lightning (https://www.ipsico.it/news/manipolazione-psicologica-e-gaslighting/ o ancora), ma più in generale, a mio avviso si tratta della graduale e inesorabile polverizzazione di ogni certezza, di ogni punto fermo e di ogni oggettività, in nome di una famigerata soggettività, utilizzata dai manipolatori per affermare la loro tesi in modo da renderla attaccabile. In nome della “peculiarità” di ognuno di noi si alza lo stendardo della difesa della nostra unicità in maniera assolutamente vuota e strumentale soltanto all’ennesima picconata all’oggettività di situazioni e realtà più o meno sconvenienti. Negazione resa inattaccabile da una contorta forma di etica dell’individualismo.
E’ di questo che si tratta. Ma sapete che c’è? Basta così.
Stanno disgregando la nostra realtà e la nostra emotività per renderci ancor più docili e addirittura portarci a diventare il loro esercito, a diventare sostenitori di questa enorme follia.
Ve ne dico una: la bellezza ha canoni oggettivi. Punto. Pulite la mente (se ancora ne siete in grado) e ragionate. Poi ci sono epoche, mode e trend vari che ne connotano minimi aspetti, ma parlando di massimi sistemi, è esattamente e inesorabilmente così.
Ancora: non qualsiasi espressione di se stessi che assuma forme “particolari” e “impattanti” per l’occhio è arte. Non lo è. Punto. Non c’è discussione. E non è negazione è affermazione della realtà.
Forma e benessere fisico: a parte rarissime -RARISSIME- eccezioni non è questione di “culo”, “madre natura”, “pasticche miracolose”, “trattamenti estetici più o meno costosi”o ancora “situazioni mentali specifiche”, è solo questione di impegno e amore verso se stessi; cultura: studiare quindi conoscere come funzioniamo quindi alimentarsi e muoversi nel modo corretto all’interno di uno stile di vita sano.
Potrei continuare, ma immagino di aver già reso l’idea quindi lascio alle vostre sinapsi ulteriori collegamenti e “illuminazioni”, pregando che ciò avvenga!
Se non ci riappropriamo dei punti fermi è finita: da questo circo degli orrori non usciremo mai.
Nicky